La modernità di un antimoderno

Giovedì 22 Giugno (ore 18.30) Cinema Odeon Firenze e Libreria Ibs Il Libraccio Firenze presentano “LA MODERNITA’ DI UN ANTIMODERNO: INCONTRO CON MASSIMO FINI”. Intervengono Izzedin Elzir e Giannozzo Pucci, modera Gloria Germani.

Massimo Fini, di padre toscano e madre russa, è nato Como nel 1943. Dopo la laurea a pieni voti in giurisprudenza, dagli anni 70 si è formato come giornalista collaborando con Pagina, Il Giorno, L’Europeo, elaborando una linea sempre indipendente e fuori dalla partitocrazia. Come inviato viaggia in Europa, (Germania ovest ed est, Gran Bretagna, Spagna, Polonia, Francia, Ungheria, Bulgaria, Turchia), negli Stati Uniti, in Unione Sovietica, in Egitto, in Israele, in Libano, in Giordania, nell’ Iran di Khomeini, in Sudafrica. Ha fondato il Movimento Zero e dirige La Voce del Ribelle. Attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano.

“La modernità di un antimoderno” è l’opera omnia (pubblicata quest’anno da Marsilio) che raccoglie trent’anni di scritti del giornalista e saggista. “Tutto il pensiero di un ribelle” questo il sottotitolo, riunisce tutti i suoi libri di contenuto filosofico, da La Ragione aveva torto del 1985 a Il ribelle dalla A alla Z del 2006, cui fanno compagnia Elogio della guerra (1989), Il denaro «Sterco del demonio» (1998), Il vizio oscuro dell’Occidente. Manifesto dell’Antimodernità (2002) e Sudditi. Manifesto contro la democrazia (2004).

Straordinario anticipatore, Massimo Fini è stato sottovalutato per decenni, ma oggi quelle che venivano considerate delle provocazioni sono diventate delle inquietanti realtà. Dal 1985 Fini ha iniziato a smontare moltissimi dei miti dell’’Occidente, in primis la differenza tra capitalismo e marxismo (ambedue figli della stesso mito di onnipotenza industriale), la concezione del tempo e del denaro, il ruolo della tecnica a cui siamo asserviti.

Un grande occasione per riflettere insieme ad un a voce fuori dal coro sui temi caldissimi del nostro tempo: dal terrorismo, alla crisi economica, al tipo di futuro che ci aspetta, al ruolo della donna.

L’incontro con Massimo Fini si terrà dalle ore 18.30 al Cinema Odeon e sarà a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

A seguire verrà proiettato il film LA ZUPPA DEL DEMONIO di Davide Ferrario (euro 6). Lo sviluppo industriale e tecnologico ha accompagnato l’intero XX secolo come idea positiva. A lungo si è ritenuto che l’industrializzazione e il progresso avrebbero portato a un sostanziale e irreversibile mutamento della società. Utilizzando i materiali messi a disposizione dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa del Centro Sperimentale di Cinematografia d’Ivrea, il documentario mostra come questa idea si sia concretizzata attraverso i decenni tra innumerevoli contraddizioni.